domenica 18 gennaio 2009

Tutte le lingue del mondo, Claudio Lolli

Noi,
vagabondi per troppa passione e
per niente saggi,
siamo scesi davvero per sbaglio
a questa fermata,
due viaggiatori ed un solo bagaglio:
un silenzio di carta vetrata
in cui
dovevamo trovare qualcosa da dire,
parlare d'amore, parlare di noi,
assordati dal fiato del treno...

Ma è bastato guardarti le labbra
e ho capito qualcosa di più
della tua confusione,
della mia confusione,
del nostro respiro,
del nostro rumore profondo, perché
tutte le lingue del mondo
non ci servono per capirci
e l'unica lingua che ho
non mi basta per baciarti,
per baciarti dove vorrei,
dove sei bella come sei,
dove non c'è mai stato bisogno di parlare.

Noi,
squilibrati tra scienza e parole ma
comunque vivi,
con il sangue che batte le ore
a un'altra velocità
e un ricordo-futuro al posto del cuore,
con le strade, le luci, di un'altra città diversa
da quest'incrocio di venti in cui siamo caduti
per caso, in anticipo o forse in ritardo,
con la faccia di un grande attor comico,
con la faccia di Keaton il giorno
in cui fu invitato a brindare
alla fine del cinema muto...

Quella fine che è stata l'errore di un dio
poliglotta, volgare, iracondo
tutte le lingue del mondo
non ci servono per capirci
e l'unica lingua che ho
non mi basta per baciarti,
per baciarti dove vorrei,
dove sei bella come sei,
dove non c'è mai stato bisogno di parole.

sabato 20 dicembre 2008

Ogni Maledetta Domenica

sabato 9 agosto 2008

ED E’ SUBITO SERA

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera

domenica 6 luglio 2008

Gaber - Dilemma

perché il dilemma é quello di sempre....

sabato 28 giugno 2008

-

Ho licenziato Dio
gettato via un amore
per costruirmi il vuoto
nell'anima e nel cuore.

Le parole che dico
non han più forma né accento
si trasformano i suoni
in un sordo lamento.

Mentre fra gli altri nudi
io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi
di questo osceno giuoco.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Chi mi riparlerà
di domani luminosi
dove i muti canteranno
e taceranno i noiosi

quando riascolterò
il vento tra le foglie
sussurrare i silenzi
che la sera raccoglie.

Io che non vedo più
che folletti di vetro
che mi spiano davanti
che mi ridono dietro.

Come potrò dire la mia madre che ho paura?

Perché non hanno fatto
delle grandi pattumiere
per i giorni già usati
per queste ed altre sere.

E chi, chi sarà mai
il buttafuori del sole
chi lo spinge ogni giorno
sulla scena alle prime ore.

E soprattutto chi
e perché mi ha messo al mondo
dove vivo la mia morte
con un anticipo tremendo?

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Quando scadrà l'affitto
di questo corpo idiota
allora avrò il mio premio
come una buona nota.

Mi citeran di monito
a chi crede sia bello
giocherellare a palla
con il proprio cervello.

Cercando di lanciarlo
oltre il confine stabilito
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell'infinito.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Tu che m'ascolti insegnami
un alfabeto che sia
differente da quello
della mia vigliaccheria.

venerdì 6 giugno 2008

Caldo e freddo

Ecco finalmente il primo cortometraggio del Collettivo Artistico Moya!!!!

domenica 1 giugno 2008

Cortomtraggio!

A breve il link con il corto autoprodotto del Collettivo Aritstico "Moya", di cui sono regista e scenggiatore.... STAY TUNED!